I materialisti dicono che l'uomo si è formato per caso con l'evoluzione ed è fatto solo di materia; i creazionisti invece sostengono che l'uomo è stato creato ed ha una dotazione non fisica, al di fuori della materia, che può esistere dopo la vita.
Non si tratta di opinioni personali che dipendono da quanta fede si riesce ad avere, ma di cercare una risposta con le attuali conoscenze scientifiche per sapere se tutto si è formato per caso oppure è necessaria la volontà di un Creatore.
La scienza materialista divulgata in alcuni testi e documentari televisivi ha scelto di non attribuire più nulla a Dio perché la causa di un evento fisico si deve sempre attribuire a un altro evento fisico e se non è possibile dare una spiegazione si deve attendere la scoperta della causa, come afferma lo scienziato evoluzionista Richard Lewontin: "Noi difendiamo la scienza nonostante l’evidente assurdità di alcune delle sue affermazioni e la tolleranza della comunità scientifica per delle favole immaginarie e prive di verifica perché abbiamo un impegno materialista; siamo costretti a creare una serie di concetti che generano spiegazioni materialistiche, non importa quanto contro intuitive, non importa quanto mistificanti per i non addetti ai lavori, perché non possiamo aprire la porta a Dio" (Comitato Antievoluzionista; Fede e scienza).
Ecco come i materialisti dicono che la vita non è stata creata ma si è formata per caso dalla materia, in un modo che deve sembrare scientifico e che non sia più possibile dimostrare in laboratorio: si pensa che i gas presenti nell'atmosfera di quattro miliardi di anni fa, sotto l'azione del sole e dei fulmini, abbiano prodotto una reazione formando i primi composti organici; in questo "brodo primordiale" per molti milioni di anni si sono mescolate le molecole organiche sempre più complesse, fino alla comparsa di molecole capaci di produrre copie identiche di se stesse; la selezione naturale favorì le replicazioni delle molecole sempre più efficienti che cominciarono a replicarsi dentro una membrana e diedero origine ai primi esseri viventi (All'origine della vita).
Le attuali conoscenze scientifiche dimostrano che anche la vita più piccola della cellula non è affatto una forma di vita molto semplice che si può formare per caso, come dicono i materialisti; oggi sappiamo invece che la cellula è un organismo molto complesso il cui funzionamento (nutrizione, movimento, riproduzione) dipende dall'interazione dei suoi elementi che non si sono potuti formare lentamente per caso ma assieme contemporaneamente per far vivere la cellula perché il codice della vita (DNA) ha bisogno delle funzioni della cellula composta dai suoi elementi per dare le istruzioni per produrre una nuova cellula: la vita quindi non si è formata per caso ma è il progetto di un Creatore che ha finalizzato la materia alla vita.
Non ha senso calcolare la probabilità che si formi per caso un progetto (ad esempio un orologio, un libro o una cellula) come dicono i materialisti: il caso non può produrre un progetto perché richiede l'intervento di un'intelligenza (Complessità irriducibile; La cellula di Venter).
L'ipotesi dell'evoluzione ritiene che le prime cellule, mediante le mutazioni casuali del DNA e la selezione naturale, si siano specializzate in organi sempre più complessi fino a diventare gli attuali esseri viventi, ma questa è solo un'opinione dei materialisti perché le mutazioni sono errori di replicazione del DNA che riducono l'informazione genetica, come dimostra il genetista John Sanford che definisce entropia genetica la riduzione dell'informazione genetica causata dalle mutazioni che non solo non possono produrre le nuove informazioni biologiche necessarie per la creazione di nuove forme di vita ma non possono nemmeno preservare i genomi degli esseri viventi. L'entropia genetica dimostra che le mutazioni non producono nuove specie, pertanto la complessità delle informazioni nel DNA per produrre la vita c'è stata fin dal principio ed è la prova del progetto di un Creatore (Entropia genetica; Entropia e mutazioni; Gli organi vestigiali).
Con il termine "evoluzione" si può considerare l'adattamento all'ambiente degli esseri viventi mediante le ricombinazioni dei geni del DNA e la selezione naturale che producono le varietà in una stessa specie, non la trasformazione di una specie in un'altra più evoluta con nuovi organi come ritiene la teoria di Darwin che dovrebbe essere provata da moltissimi fossili di transizione tra le specie che non sono mai stati trovati perché non esistono, ma sono stati ipotizzati dagli evoluzionisti con qualche osso fossile o addirittura costruiti per essere più convincenti (Scienziati e fossili; La favola di Darwin; Alberi genealogici immaginari).
Dopo aver constatato il fallimento della teoria dell'evoluzione secondo la quale la vita si può formare per caso dalla materia, il più convinto professore materialista Antony Flew ha ammesso la necessità dell'esistenza di un Dio Creatore che ha finalizzato la materia alla vita e molti altri scienziati di tutto il mondo hanno firmato la lista del Dissenso scientifico sul darwinismo per esprimere pubblicamente il loro scetticismo sulla validità scientifica della teoria dell'evoluzione (Dibattito sull'evoluzione; Scientific Dissent From Darwinism).
Non si tratta di opinioni personali che dipendono da quanta fede si riesce ad avere, ma di cercare una risposta con le attuali conoscenze scientifiche per sapere se tutto si è formato per caso oppure è necessaria la volontà di un Creatore.
La scienza materialista divulgata in alcuni testi e documentari televisivi ha scelto di non attribuire più nulla a Dio perché la causa di un evento fisico si deve sempre attribuire a un altro evento fisico e se non è possibile dare una spiegazione si deve attendere la scoperta della causa, come afferma lo scienziato evoluzionista Richard Lewontin: "Noi difendiamo la scienza nonostante l’evidente assurdità di alcune delle sue affermazioni e la tolleranza della comunità scientifica per delle favole immaginarie e prive di verifica perché abbiamo un impegno materialista; siamo costretti a creare una serie di concetti che generano spiegazioni materialistiche, non importa quanto contro intuitive, non importa quanto mistificanti per i non addetti ai lavori, perché non possiamo aprire la porta a Dio" (Comitato Antievoluzionista; Fede e scienza).
Ecco come i materialisti dicono che la vita non è stata creata ma si è formata per caso dalla materia, in un modo che deve sembrare scientifico e che non sia più possibile dimostrare in laboratorio: si pensa che i gas presenti nell'atmosfera di quattro miliardi di anni fa, sotto l'azione del sole e dei fulmini, abbiano prodotto una reazione formando i primi composti organici; in questo "brodo primordiale" per molti milioni di anni si sono mescolate le molecole organiche sempre più complesse, fino alla comparsa di molecole capaci di produrre copie identiche di se stesse; la selezione naturale favorì le replicazioni delle molecole sempre più efficienti che cominciarono a replicarsi dentro una membrana e diedero origine ai primi esseri viventi (All'origine della vita).
Le attuali conoscenze scientifiche dimostrano che anche la vita più piccola della cellula non è affatto una forma di vita molto semplice che si può formare per caso, come dicono i materialisti; oggi sappiamo invece che la cellula è un organismo molto complesso il cui funzionamento (nutrizione, movimento, riproduzione) dipende dall'interazione dei suoi elementi che non si sono potuti formare lentamente per caso ma assieme contemporaneamente per far vivere la cellula perché il codice della vita (DNA) ha bisogno delle funzioni della cellula composta dai suoi elementi per dare le istruzioni per produrre una nuova cellula: la vita quindi non si è formata per caso ma è il progetto di un Creatore che ha finalizzato la materia alla vita.
Non ha senso calcolare la probabilità che si formi per caso un progetto (ad esempio un orologio, un libro o una cellula) come dicono i materialisti: il caso non può produrre un progetto perché richiede l'intervento di un'intelligenza (Complessità irriducibile; La cellula di Venter).
L'ipotesi dell'evoluzione ritiene che le prime cellule, mediante le mutazioni casuali del DNA e la selezione naturale, si siano specializzate in organi sempre più complessi fino a diventare gli attuali esseri viventi, ma questa è solo un'opinione dei materialisti perché le mutazioni sono errori di replicazione del DNA che riducono l'informazione genetica, come dimostra il genetista John Sanford che definisce entropia genetica la riduzione dell'informazione genetica causata dalle mutazioni che non solo non possono produrre le nuove informazioni biologiche necessarie per la creazione di nuove forme di vita ma non possono nemmeno preservare i genomi degli esseri viventi. L'entropia genetica dimostra che le mutazioni non producono nuove specie, pertanto la complessità delle informazioni nel DNA per produrre la vita c'è stata fin dal principio ed è la prova del progetto di un Creatore (Entropia genetica; Entropia e mutazioni; Gli organi vestigiali).
Con il termine "evoluzione" si può considerare l'adattamento all'ambiente degli esseri viventi mediante le ricombinazioni dei geni del DNA e la selezione naturale che producono le varietà in una stessa specie, non la trasformazione di una specie in un'altra più evoluta con nuovi organi come ritiene la teoria di Darwin che dovrebbe essere provata da moltissimi fossili di transizione tra le specie che non sono mai stati trovati perché non esistono, ma sono stati ipotizzati dagli evoluzionisti con qualche osso fossile o addirittura costruiti per essere più convincenti (Scienziati e fossili; La favola di Darwin; Alberi genealogici immaginari).
Dopo aver constatato il fallimento della teoria dell'evoluzione secondo la quale la vita si può formare per caso dalla materia, il più convinto professore materialista Antony Flew ha ammesso la necessità dell'esistenza di un Dio Creatore che ha finalizzato la materia alla vita e molti altri scienziati di tutto il mondo hanno firmato la lista del Dissenso scientifico sul darwinismo per esprimere pubblicamente il loro scetticismo sulla validità scientifica della teoria dell'evoluzione (Dibattito sull'evoluzione; Scientific Dissent From Darwinism).
La coscienza umana
I materialisti con l'ipotesi dell'evoluzione ritengono che l'uomo si è formato per caso ed è fatto solo di materia, pertanto con la scienza materialista divulgata in alcuni testi e documentari televisivi devono affermare che tutte le consapevolezze dell'uomo derivano dalla complessità del cervello.
Il cervello elabora le percezioni sensoriali per dare una coscienza biologica all'essere vivente per conoscere l'ambiente, acquisire concetti e abilità (distanza, quantità, comunicazione, ecc.), provare emozioni (paura, dolore, ecc.) e pensare le azioni che l'essere vivente ritiene di fare con la propria intelligenza.
Assieme alla coscienza biologica degli esseri viventi, l'uomo ha anche una coscienza psichica per acquisire le consapevolezze sulla vita: essere consapevole che la vita ha una fine, riflettere sulla vita, scegliere il bene o il male delle azioni sulla vita e provare i sentimenti di amore e odio, infatti gli animali difendono la vita evitando il pericolo ma, come conferma l'etologo Danilo Mainardi nel 2009 su Focus, gli animali non sanno di dover morire e quindi non hanno la consapevolezza della vita che ha l'uomo; gli animali provano emozioni come gli uomini (affetto, paura, dolore, ecc.) ma non provano odio o rimorso che sono sentimenti che derivano dalla consapevolezza del bene e del male delle azioni sulla vita, pertanto gli animali sono esseri senzienti come noi che si devono rispettare e l'uomo ha una coscienza per essere responsabile delle proprie azioni sulla vita umana e sulla natura che gli è stata affidata. Se la coscienza psichica non può essere prodotta dall'attività biologica del cervello può provenire da una dotazione non fisica dell'uomo (anima) che esiste al di fuori della materia e può continuare ad esistere dopo la vita (Progetto Coscienza Umana; Gli animali e la fine della vita).
L'opinione di chi ancora pensa che gli animali vivono per istinto perché non hanno intelligenza né volontà è sbagliata, infatti gli animali non hanno le consapevolezze sulla vita che ha l'uomo ma hanno intelligenza e volontà perché l'etologia cognitiva dimostra che anche gli animali hanno una mente.
Nella Chiesa c'è anche chi ritiene di poter conciliare la teoria dell'evoluzione con la creazione dell'uomo, cioè pensa che quando con l'evoluzione si sono formate le scimmie, il Signore ha dato l'anima ad alcune di esse facendole diventare uomini, ma questa soluzione è ridicola per gli evoluzionisti e falsa per i creazionisti e può causare dubbi e confusione nei credenti (Nella mente degli animali; La Chiesa e l'evoluzione; Chiesa e concordisti).
I materialisti continuano a divulgare la teoria dell'evoluzione perché gli serve un'ipotesi da far ritenere scientifica per escludere l'esistenza di Dio e quindi poter ritenere che le religioni sono l'illusione di continuare a vivere in un'altra esistenza e che non ci sono norme morali sulla vita, infatti l'ideologia materialista ritiene che la vita è solo una lotta per la sopravvivenza in cui vince il più forte come avviene nella natura, ma questa opinione materialista della vita è sbagliata perché gli animali non sono consapevoli del bene e del male delle azioni sulla vita; è necessario pertanto riflettere sulla dignità dell'uomo che è stato creato con una coscienza per essere responsabile delle proprie azioni e per questo la coscienza non deve essere un’opinione: la vita è il progetto di un Creatore e quindi la coscienza per i credenti deve essere educata ai valori morali per comprendere il bene e il male delle azioni (La legge della coscienza).
In conclusione, i materialisti dicono che il DNA è la prova che tutti gli esseri viventi hanno avuto una stessa origine e che le mutazioni hanno prodotto le varie specie senza alcun intervento divino; i creazionisti invece dimostrano che le mutazioni non producono nuove specie, pertanto la complessità delle informazioni nel DNA per produrre la vita c'è stata fin dal principio ed è la prova del progetto di un Creatore.
L'evoluzione è stata immaginata da Darwin senza le attuali conoscenze genetiche ma con la scienza materialista si fa ancora ritenere che tutto si è formato per caso con l'evoluzione; invece gli scienziati creazionisti dimostrano che l'evoluzione non è vera perché è necessaria l'esistenza di Dio nell'origine della vita e della coscienza umana che, se non può essere prodotta dall'attività biologica del cervello, può provenire da una dotazione non fisica dell'uomo (anima) che esiste al di fuori della materia e può continuare ad esistere dopo la vita.
Il cervello elabora le percezioni sensoriali per dare una coscienza biologica all'essere vivente per conoscere l'ambiente, acquisire concetti e abilità (distanza, quantità, comunicazione, ecc.), provare emozioni (paura, dolore, ecc.) e pensare le azioni che l'essere vivente ritiene di fare con la propria intelligenza.
Assieme alla coscienza biologica degli esseri viventi, l'uomo ha anche una coscienza psichica per acquisire le consapevolezze sulla vita: essere consapevole che la vita ha una fine, riflettere sulla vita, scegliere il bene o il male delle azioni sulla vita e provare i sentimenti di amore e odio, infatti gli animali difendono la vita evitando il pericolo ma, come conferma l'etologo Danilo Mainardi nel 2009 su Focus, gli animali non sanno di dover morire e quindi non hanno la consapevolezza della vita che ha l'uomo; gli animali provano emozioni come gli uomini (affetto, paura, dolore, ecc.) ma non provano odio o rimorso che sono sentimenti che derivano dalla consapevolezza del bene e del male delle azioni sulla vita, pertanto gli animali sono esseri senzienti come noi che si devono rispettare e l'uomo ha una coscienza per essere responsabile delle proprie azioni sulla vita umana e sulla natura che gli è stata affidata. Se la coscienza psichica non può essere prodotta dall'attività biologica del cervello può provenire da una dotazione non fisica dell'uomo (anima) che esiste al di fuori della materia e può continuare ad esistere dopo la vita (Progetto Coscienza Umana; Gli animali e la fine della vita).
L'opinione di chi ancora pensa che gli animali vivono per istinto perché non hanno intelligenza né volontà è sbagliata, infatti gli animali non hanno le consapevolezze sulla vita che ha l'uomo ma hanno intelligenza e volontà perché l'etologia cognitiva dimostra che anche gli animali hanno una mente.
Nella Chiesa c'è anche chi ritiene di poter conciliare la teoria dell'evoluzione con la creazione dell'uomo, cioè pensa che quando con l'evoluzione si sono formate le scimmie, il Signore ha dato l'anima ad alcune di esse facendole diventare uomini, ma questa soluzione è ridicola per gli evoluzionisti e falsa per i creazionisti e può causare dubbi e confusione nei credenti (Nella mente degli animali; La Chiesa e l'evoluzione; Chiesa e concordisti).
I materialisti continuano a divulgare la teoria dell'evoluzione perché gli serve un'ipotesi da far ritenere scientifica per escludere l'esistenza di Dio e quindi poter ritenere che le religioni sono l'illusione di continuare a vivere in un'altra esistenza e che non ci sono norme morali sulla vita, infatti l'ideologia materialista ritiene che la vita è solo una lotta per la sopravvivenza in cui vince il più forte come avviene nella natura, ma questa opinione materialista della vita è sbagliata perché gli animali non sono consapevoli del bene e del male delle azioni sulla vita; è necessario pertanto riflettere sulla dignità dell'uomo che è stato creato con una coscienza per essere responsabile delle proprie azioni e per questo la coscienza non deve essere un’opinione: la vita è il progetto di un Creatore e quindi la coscienza per i credenti deve essere educata ai valori morali per comprendere il bene e il male delle azioni (La legge della coscienza).
In conclusione, i materialisti dicono che il DNA è la prova che tutti gli esseri viventi hanno avuto una stessa origine e che le mutazioni hanno prodotto le varie specie senza alcun intervento divino; i creazionisti invece dimostrano che le mutazioni non producono nuove specie, pertanto la complessità delle informazioni nel DNA per produrre la vita c'è stata fin dal principio ed è la prova del progetto di un Creatore.
L'evoluzione è stata immaginata da Darwin senza le attuali conoscenze genetiche ma con la scienza materialista si fa ancora ritenere che tutto si è formato per caso con l'evoluzione; invece gli scienziati creazionisti dimostrano che l'evoluzione non è vera perché è necessaria l'esistenza di Dio nell'origine della vita e della coscienza umana che, se non può essere prodotta dall'attività biologica del cervello, può provenire da una dotazione non fisica dell'uomo (anima) che esiste al di fuori della materia e può continuare ad esistere dopo la vita.
Comitato Antievoluzionista
Creazionismo Origini
Silvano Fuso: Fede e scienza
Piero Angela: All'origine della vita
Michael Behe: Complessità irriducibile
Jonathan Sarfati: La cellula di Venter
John Sanford: Entropia genetica
Stefano Bertolini: Entropia e mutazioni
Nunzio Nobile Migliore: Gli organi vestigiali
Fabrizio Fratus: Scienziati e fossili
Fabrizio Fratus: La favola di Darwin
Stefano Bertolini: Alberi genealogici immaginari
Fabrizio Fratus: Dibattito sull'evoluzione
Scientific Dissent From Darwinism
Progetto Coscienza Umana
Danilo Mainardi: Gli animali e la fine della vita
Danilo Mainardi: Nella mente degli animali
Piergiorgio Odifreddi: La Chiesa e l'evoluzione
Fabrizio Fratus: Chiesa e concordisti
Lorenzo Milani: La legge della coscienza
Creazionismo Origini
Silvano Fuso: Fede e scienza
Piero Angela: All'origine della vita
Michael Behe: Complessità irriducibile
Jonathan Sarfati: La cellula di Venter
John Sanford: Entropia genetica
Stefano Bertolini: Entropia e mutazioni
Nunzio Nobile Migliore: Gli organi vestigiali
Fabrizio Fratus: Scienziati e fossili
Fabrizio Fratus: La favola di Darwin
Stefano Bertolini: Alberi genealogici immaginari
Fabrizio Fratus: Dibattito sull'evoluzione
Scientific Dissent From Darwinism
Progetto Coscienza Umana
Danilo Mainardi: Gli animali e la fine della vita
Danilo Mainardi: Nella mente degli animali
Piergiorgio Odifreddi: La Chiesa e l'evoluzione
Fabrizio Fratus: Chiesa e concordisti
Lorenzo Milani: La legge della coscienza