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20.2.14

La coscienza


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Evoluzione e creazione

I materialisti dicono che l'uomo si è formato per caso con l'evoluzione ed è fatto solo di materia; i creazionisti invece sostengono che l'uomo è stato creato ed ha una dotazione non fisica, al di fuori della materia, che può esistere dopo la vita.
Non si tratta di opinioni personali che dipendono da quanta fede si riesce ad avere, ma di cercare una risposta con le attuali conoscenze scientifiche per sapere se tutto si è formato per caso oppure è necessaria la volontà di un Creatore.

La scienza materialista divulgata in alcuni testi e documentari televisivi ha scelto di non attribuire più nulla a Dio perché la causa di un evento fisico si deve sempre attribuire a un altro evento fisico e se non è possibile dare una spiegazione si deve attendere la scoperta della causa, come afferma lo scienziato evoluzionista Richard Lewontin: "Noi difendiamo la scienza nonostante l’evidente assurdità di alcune delle sue affermazioni e la tolleranza della comunità scientifica per delle favole immaginarie e prive di verifica perché abbiamo un impegno materialista; siamo costretti a creare una serie di concetti che generano spiegazioni materialistiche, non importa quanto contro intuitive, non importa quanto mistificanti per i non addetti ai lavori, perché non possiamo aprire la porta a Dio" (Comitato Antievoluzionista; Fede e scienza).

Ecco come i materialisti dicono che la vita non è stata creata ma si è formata per caso dalla materia, in un modo che deve sembrare scientifico e che non sia più possibile dimostrare in laboratorio: si pensa che i gas presenti nell'atmosfera di quattro miliardi di anni fa, sotto l'azione del sole e dei fulmini, abbiano prodotto una reazione formando i primi composti organici; in questo "brodo primordiale" per molti milioni di anni si sono mescolate le molecole organiche sempre più complesse, fino alla comparsa di molecole capaci di produrre copie identiche di se stesse; la selezione naturale favorì le replicazioni delle molecole sempre più efficienti che cominciarono a replicarsi dentro una membrana e diedero origine ai primi esseri viventi (All'origine della vita).

Le attuali conoscenze scientifiche dimostrano che anche la vita più piccola della cellula non è affatto una forma di vita molto semplice che si può formare per caso, come dicono i materialisti; oggi sappiamo invece che la cellula è un organismo molto complesso il cui funzionamento (nutrizione, movimento, riproduzione) dipende dall'interazione dei suoi elementi che non si sono potuti formare lentamente per caso ma assieme contemporaneamente per far vivere la cellula perché il codice della vita (DNA) ha bisogno delle funzioni della cellula composta dai suoi elementi per dare le istruzioni per produrre una nuova cellula: la vita quindi non si è formata per caso ma è il progetto di un Creatore che ha finalizzato la materia alla vita.
Non ha senso calcolare la probabilità che si formi per caso un progetto (ad esempio un orologio, un libro o una cellula) come dicono i materialisti: il caso non può produrre un progetto perché richiede l'intervento di un'intelligenza (Complessità irriducibile; La cellula di Venter).

L'ipotesi dell'evoluzione ritiene che le prime cellule, mediante le mutazioni casuali del DNA e la selezione naturale, si siano specializzate in organi sempre più complessi fino a diventare gli attuali esseri viventi, ma questa è solo un'opinione dei materialisti perché le mutazioni sono errori di replicazione del DNA che riducono l'informazione genetica, come dimostra il genetista John Sanford che definisce entropia genetica la riduzione dell'informazione genetica causata dalle mutazioni che non solo non possono produrre le nuove informazioni biologiche necessarie per la creazione di nuove forme di vita ma non possono nemmeno preservare i genomi degli esseri viventi. L'entropia genetica dimostra che le mutazioni non producono nuove specie, pertanto la complessità delle informazioni nel DNA per produrre la vita c'è stata fin dal principio ed è la prova del progetto di un Creatore (Entropia genetica; Entropia e mutazioni; Gli organi vestigiali).

Con il termine "evoluzione" si può considerare l'adattamento all'ambiente degli esseri viventi mediante le ricombinazioni dei geni del DNA e la selezione naturale che producono le varietà in una stessa specie, non la trasformazione di una specie in un'altra più evoluta con nuovi organi come ritiene la teoria di Darwin che dovrebbe essere provata da moltissimi fossili di transizione tra le specie che non sono mai stati trovati perché non esistono, ma sono stati ipotizzati dagli evoluzionisti con qualche osso fossile o addirittura costruiti per essere più convincenti (Scienziati e fossili; La favola di Darwin; Alberi genealogici immaginari).

Dopo aver constatato il fallimento della teoria dell'evoluzione secondo la quale la vita si può formare per caso dalla materia, il più convinto professore materialista Antony Flew ha ammesso la necessità dell'esistenza di un Dio Creatore che ha finalizzato la materia alla vita e molti altri scienziati di tutto il mondo hanno firmato la lista del Dissenso scientifico sul darwinismo per esprimere pubblicamente il loro scetticismo sulla validità scientifica della teoria dell'evoluzione (Dibattito sull'evoluzione; Scientific Dissent From Darwinism).

La coscienza umana

I materialisti con l'ipotesi dell'evoluzione ritengono che l'uomo si è formato per caso ed è fatto solo di materia, pertanto con la scienza materialista divulgata in alcuni testi e documentari televisivi devono affermare che tutte le consapevolezze dell'uomo derivano dalla complessità del cervello.
Il cervello elabora le percezioni sensoriali per dare una coscienza biologica all'essere vivente per conoscere l'ambiente, acquisire concetti e abilità (distanza, quantità, comunicazione, ecc.), provare emozioni (paura, dolore, ecc.) e pensare le azioni che l'essere vivente ritiene di fare con la propria intelligenza.

Assieme alla coscienza biologica degli esseri viventi, l'uomo ha anche una coscienza psichica per acquisire le consapevolezze sulla vita: essere consapevole che la vita ha una fine, riflettere sulla vita, scegliere il bene o il male delle azioni sulla vita e provare i sentimenti di amore e odio, infatti gli animali difendono la vita evitando il pericolo ma, come conferma l'etologo Danilo Mainardi nel 2009 su Focus, gli animali non sanno di dover morire e quindi non hanno la consapevolezza della vita che ha l'uomo; gli animali provano emozioni come gli uomini (affetto, paura, dolore, ecc.) ma non provano odio o rimorso che sono sentimenti che derivano dalla consapevolezza del bene e del male delle azioni sulla vita, pertanto gli animali sono esseri senzienti come noi che si devono rispettare e l'uomo ha una coscienza per essere responsabile delle proprie azioni sulla vita umana e sulla natura che gli è stata affidata. Se la coscienza psichica non può essere prodotta dall'attività biologica del cervello può provenire da una dotazione non fisica dell'uomo (anima) che esiste al di fuori della materia e può continuare ad esistere dopo la vita (Progetto Coscienza Umana; Gli animali e la fine della vita).

L'opinione di chi ancora pensa che gli animali vivono per istinto perché non hanno intelligenza né volontà è sbagliata, infatti gli animali non hanno le consapevolezze sulla vita che ha l'uomo ma hanno intelligenza e volontà perché l'etologia cognitiva dimostra che anche gli animali hanno una mente.
Nella Chiesa c'è anche chi ritiene di poter conciliare la teoria dell'evoluzione con la creazione dell'uomo, cioè pensa che quando con l'evoluzione si sono formate le scimmie, il Signore ha dato l'anima ad alcune di esse facendole diventare uomini, ma questa soluzione è ridicola per gli evoluzionisti e falsa per i creazionisti e può causare dubbi e confusione nei credenti (Nella mente degli animali; La Chiesa e l'evoluzione; Chiesa e concordisti).

I materialisti continuano a divulgare la teoria dell'evoluzione perché gli serve un'ipotesi da far ritenere scientifica per escludere l'esistenza di Dio e quindi poter ritenere che le religioni sono l'illusione di continuare a vivere in un'altra esistenza e che non ci sono norme morali sulla vita, infatti l'ideologia materialista ritiene che la vita è solo una lotta per la sopravvivenza in cui vince il più forte come avviene nella natura, ma questa opinione materialista della vita è sbagliata perché gli animali non sono consapevoli del bene e del male delle azioni sulla vita; è necessario pertanto riflettere sulla dignità dell'uomo che è stato creato con una coscienza per essere responsabile delle proprie azioni e per questo la coscienza non deve essere un’opinione: la vita è il progetto di un Creatore e quindi la coscienza per i credenti deve essere educata ai valori morali per comprendere il bene e il male delle azioni (La legge della coscienza).

In conclusione, i materialisti dicono che il DNA è la prova che tutti gli esseri viventi hanno avuto una stessa origine e che le mutazioni hanno prodotto le varie specie senza alcun intervento divino; i creazionisti invece dimostrano che le mutazioni non producono nuove specie, pertanto la complessità delle informazioni nel DNA per produrre la vita c'è stata fin dal principio ed è la prova del progetto di un Creatore.
L'evoluzione è stata immaginata da Darwin senza le attuali conoscenze genetiche ma con la scienza materialista si fa ancora ritenere che tutto si è formato per caso con l'evoluzione; invece gli scienziati creazionisti dimostrano che l'evoluzione non è vera perché è necessaria l'esistenza di Dio nell'origine della vita e della coscienza umana che, se non può essere prodotta dall'attività biologica del cervello, può provenire da una dotazione non fisica dell'uomo (anima) che esiste al di fuori della materia e può continuare ad esistere dopo la vita.


16.2.14

Entropia genetica

L'autore di Genetic Entropy è John Sanford, genetista della Cornell University che ha dedicato più di dieci anni allo studio delle mutazioni genetiche che ha esaminato in modo più approfondito rispetto ad altri scienziati.
Genetic Entropy esamina la mutazione casuale e la selezione naturale e dimostra che i genomi degli esseri viventi stanno lentamente degenerando a causa dell'accumulo delle mutazioni che sono errori di replicazione del DNA che riducono l'informazione genetica; fa poi un esame storico del settore in questione (genetica delle popolazioni) e dimostra che i migliori scienziati in questo campo hanno sempre riconosciuto questo problema fondamentale.
John Sanford definisce entropia genetica la riduzione dell'informazione genetica causata dalle mutazioni che non solo non possono produrre le nuove informazioni biologiche necessarie per la creazione di nuove forme di vita ma non possono nemmeno preservare i genomi degli esseri viventi.
Il biochimico Michael Behe della Lehigh University nella sua recensione di Genetic Entropy fa notare che la teoria dell'evoluzione non solo non ha risposte per come si è ottenuta l'informazione nel genoma, non ha nemmeno risposte per come l'informazione si sarebbe evoluta nel genoma.
L'entropia genetica dimostra che le mutazioni non producono nuove specie, pertanto la complessità delle informazioni nel DNA per produrre la vita c'è stata fin dal principio ed è la prova del progetto di un Creatore.
Riflessioni sulla creazione. Dio esiste "da sempre": anche se si volesse ipotizzare l'esclusione di un Creatore, si dovrebbe considerare comunque una realtà "da sempre", infatti senza l'ipotesi dell'evoluzione la sequenza il seme produce l'albero e l'albero produce il seme si ripeterebbe "da sempre", ma anche con l'ipotesi dell'evoluzione si presuppone che l'esplosione del Big Bang sia stata provocata dalla condensazione di flussi di energia presenti nel vuoto "da sempre".
Come osserva Aristotele, l'universo deve avere avuto un inizio, cioè una creazione, perché non si può andare indietro nel tempo all'infinito altrimenti non potremmo essere qui adesso. Ci deve essere un Creatore al di fuori del tempo che con la creazione ha dato inizio al tempo; ecco perché anche l'ipotesi del Big Bang viene ritenuta dai materialisti un evento al di fuori del tempo, ma siccome l'evoluzione è solo un'ipotesi e la vita si produce da una complessa informazione genetica è necessaria la volontà di un Creatore.

15.2.14

Etologia



Danilo Mainardi

Alla vastissima produzione scientifica che si estende dagli studi di eco-etologia ai fondamenti teorici di educazione ambientale, Danilo Mainardi ha alternato un'intensa attività di divulgazione scientifica, di cui sono un esempio il Dizionario di etologia (1992) e Lo zoo aperto (1994), approcciandosi al mondo animale attraverso un linguaggio meno tecnico e più affettivo, come si può notare dalle pubblicazioni più recenti, fra le quali: Arbitri e galline. Le sorprendenti analogie tra il mondo animale e il mondo umano (2004), L'intelligenza degli animali (2009), Le corna del Cesare (2012) e Noi e loro. Cento piccole storie di animali (2013). Ha redatto inoltre la pagina presente nell'Enciclopedia del Novecento, edita dall'Istituto della Enciclopedia Italiana, che definisce la disciplina dell'etologia.
E' stato direttore dell'Italian Journal of Zoology, organo dell'Unione Zoologica Italiana, ed ha partecipato come consulente a numerose trasmissioni televisive specialistiche, tra le quali Dalla parte degli animali, Almanacco del giorno dopo, Quark e Superquark. Ha collaborato con i quotidiani Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, e con i periodici Airone, Quark e Casaviva. Ha sostenuto la validità della pet therapy, rimarcando come il contatto dell'uomo con alcuni animali produca benessere.
Danilo Mainardi ha sottolineato in più occasioni come sia importante evitare antropomorfismi di animali per non fraintenderne i comportamenti e le necessità. Allo stesso modo si è dimostrato critico nei confronti dell'immagine degli animali proposta dalla Disney nei cartoni animati e in particolare nei documentari dove, conferendo ad essi caratteristiche antropomorfe, alcuni animali vengono raffigurati come cattivi e altri come buoni. In merito ai numerosi casi in cui viene supposto il suicidio di animali, Danilo Mainardi si è dichiato scettico nei confronti di questa ipotesi perché la consapevolezza della propria morte non appartiene a nessuna specie all'infuori dell'uomo.
Riflessione sul rispetto morale per gli animali. Papa Francesco con l'enciclica Laudato si' conferma il dovere di custodire il creato che ci è stato affidato, ma per affermare il rispetto morale per gli animali non ci devono essere pregiudizi sugli animali, come si legge su La Repubblica del 9 ottobre 2019 che riporta le parole del papa: "Noi (esseri umani) siamo dotati di istinti ma non ci limitiamo a questi; i nostri organi vitali creano un organo prezioso e incorporeo che è la nostra mente".
Nella Chiesa si dovrebbe considerare che gli animali non sono esseri che non pensano e che vivono per istinto; l’etologia conferma che gli animali sono esseri senzienti come noi che provano emozioni ed hanno intelligenza e volontà perché anche loro hanno una mente, pertanto non ci devono essere pregiudizi per poter affermare il dovere morale di rispettare gli animali.

12.2.14

Glitter & gold


Take care of your soul

Alcuni pensano che con l'ipotesi dell'evoluzione il caso ha creato tutto e non c'è il Regno di Dio, altri pensano che il Regno di Dio è una grande mensa dove si mangia e si canta per sempre, e finché si tratta di mangiare e cantare tutti nel Regno potrebbero entrare.
Il Regno di Dio non è una mensa dove le anime possono pranzare per sempre, ma è il Regno preparato da Dio fin dalla creazione del mondo (Mt 25,34) e la vita è un progetto di Dio che ha un esito: se crediamo che Dio ha creato il mondo per amore, il Regno di Dio è un creato in cui si vive in armonia da cui è escluso chi non sa vivere con le norme stabilite da chi ha progettato la vita e l'egoismo lo rende incapace di provare amore per gli altri e rispettare gli animali.

11.2.14

Heal the world


La vita è un progetto che ha un esito

Papa Francesco: “Lazzaro è l’unico personaggio, in tutte le parabole di Gesù, ad essere chiamato per nome che vuol dire Dio aiuta: Dio non lo dimentica, lo accoglierà nel banchetto del suo Regno in una ricca comunione di affetti; l’uomo ricco, invece, nella parabola non ha neppure un nome e la sua vita cade dimenticata”.
Un ricco tutti i giorni banchettava lautamente e un povero di nome Lazzaro si sfamava di quello che cadeva dalla sua mensa. Lazzaro verrà accolto in una comunione di affetti nel Regno di Dio che non è una grande mensa dove si mangia e si canta per sempre, ma è il Regno preparato da Dio fin dalla creazione del mondo (Mt 25,34): se crediamo che Dio ha creato il mondo per amore (condividere la meraviglia del Suo Progetto), il Regno di Dio è il Regno dell’Amore, un creato in cui si vive in armonia rispettando gli animali; anche sulla terra può iniziare il Regno di Dio se viene fatta la Sua volontà (Lc 17,21).
Il ricco visse più a lungo del povero Lazzaro, ma l’egoismo lo aveva reso incapace di provare amore per gli altri, per cui si ritrovò escluso dall’armonia del creato, come viene spiegato su Vatican News, nel peggiore stato dell’anima, cioè nella consapevolezza di essere nulla, un progetto di vita fallito se non può essere recuperato all’amore, per cui in questo senso “dopo la morte non c’è nulla”.
La fede implica un comportamento coerente: se nella Chiesa si afferma che per salvarsi basta credere che “Gesù ha pagato per noi sulla Croce e nella fede siamo liberi dai nostri peccati” oppure, per chi non crede, “fare ciò che viene percepito come bene” si possono giustificare tutte le azioni che si ritengono buone; la coscienza non deve essere un’opinione: la vita è il progetto di un Creatore e quindi la coscienza per i credenti deve essere educata ai valori morali per comprendere il bene e il male delle azioni.

Papa Francesco commenta la parabola di Lazzaro
Vatican News spiega che l’inferno è il peggiore stato dell’anima
Il Regno di Dio è un creato in cui si vive in armonia
Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale
Papa Francesco conferma che nessuna decisione può togliere la vita e che nessuna guerra può essere giusta
L’abolizione dei sacrifici stabilita da Gesù dimostra il dovere morale di rispettare gli animali
Il messaggio di papa Francesco sulla misericordia a Fatima
La lettera di papa Francesco a chi non crede
Udienza Generale di Giovanni Paolo I del 27 settembre 1978

10.2.14

One love


Documento sulla fratellanza umana

Papa Francesco e il Grande Imam Al-Tayyib il 4 febbraio 2019, nella storica visita del papa ad Abu Dabhi negli Emirati Arabi Uniti, hanno sottoscritto Il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune; è un appello congiunto senza precedenti rivolto a tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché diventi una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli.
I musulmani con i cattolici dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio. Viene dichiarato l’impegno per stabilire nelle nostre società il concetto della piena cittadinanza e rinunciare all’uso discriminatorio del termine minoranze, la condanna dell’estremismo e l’uso politico delle religioni, il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi, la protezione dei luoghi di culto e il dovere di riconoscere alla donna il diritto all’istruzione, al lavoro, all’esercizio dei propri diritti politici interrompendo tutte le pratiche disumane e i costumi volgari che ne umiliano la dignità, e lavorare per modificare le leggi che impediscono alle donne di godere pienamente dei propri diritti.
La dichiarazione comune che muove da una riflessione profonda sulla realtà contemporanea condanna l’ingiustizia e la mancanza di una distribuzione equa delle risorse naturali, delle quali beneficia solo una minoranza di ricchi a discapito della maggioranza dei popoli della terra, che porta a far morire di fame milioni di bambini, già ridotti a scheletri umani, in un silenzio internazionale inaccettabile.
Condanna tutte le pratiche che minacciano la vita e chiede a tutti di cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco e chiede di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione, perché Dio non ha creato gli uomini per essere uccisi o per scontrarsi tra di loro e neppure per essere torturati o umiliati nella loro vita e non ha bisogno di essere difeso da nessuno; si conferma pertanto l’importanza del ruolo delle religioni nella costruzione della pace mondiale.

9.2.14

My sweet Lord


Riflessioni sulla religione

I materialisti escludono l’esistenza di un Dio Creatore con la teoria dell’evoluzione secondo la quale le mutazioni casuali del DNA e la selezione naturale hanno prodotto tutti gli esseri viventi; invece gli scienziati credenti dimostrano con l’entropia genetica che le mutazioni non producono nuove specie, pertanto la complessità delle informazioni nel DNA per produrre la vita c’è stata fin dal principio ed è la prova del progetto di un Creatore.
Se crediamo che Dio ha creato il mondo per amore, il Regno di Dio è un creato in cui si vive in armonia da cui è escluso chi per l’egoismo diventa incapace di provare amore per gli altri e rispettare gli animali, nel peggiore stato dell’anima, cioè nella consapevolezza di essere nulla, un progetto di vita fallito se non può essere recuperato all’amore, per cui in questo senso “dopo la morte non c’è nulla”.
Nel Regno di Dio ogni creatura è importante, non esiste l’egoismo e non ci sono proprietà private, per cui si dovrebbe riflettere sulla necessità di mettere un limite alla proprietà privata dei ricchi oltre il quale va distribuita ai poveri.
Il teologo Leonardo Boff: “Il primo perdono che dovrebbe chiedere la Chiesa dovrebbe essere ai poveri defraudati, per essere una Chiesa ricca e perché quando altri hanno appoggiato i poveri furono condannati come falsi profeti”.
Papa Francesco: “La cupidigia è l’avidità sfrenata di beni, una malattia pericolosa anche per la società: a causa sua siamo arrivati a un’ingiustizia come mai prima nella storia, dove pochi hanno tanto e tanti hanno poco o niente”.

8.2.14

Amazing Grace

7.2.14

Peace